domenica 3 novembre 2013

Hexodius

l ritorno degli shooter 2D

Arriva anche su Xbox Live Arcade lo sparatutto vintage di Brain Slap Studios.

di Stefano Di Pino, pubblicato il
Hexodius è l'ennesimo frutto del lavoro di un studio di programmazione indipendente. In particolare, i Brain Slap Studios si sono formati a Lione grazie al contributo di tre sviluppatori che hanno deciso di mettersi in proprio e seguire l'onda indie che sta letteralmente travolgendo il mondo del videogiochi. Dopo l'uscita estiva di Hexodius in esclusiva PC, arriva il momento dell'affermazione di questo sparatutto 2D sui server di Xbox Live Arcade. Saranno riusciti questi studi indie a scalfire il nostro cuore di inguaribili appassionati di vintage, o si tratta dell'ennesimo tentativo di far colpo destinato a fallire? Scopriamolo insieme nella nostra recensione.
Uno dei modi migliori per portare a termine i livelli è quello di scappare e continuare a sparare senza sosta. In questo modo non è poi così difficile completare l'avventura di Hexodius, soprattutto nel primo mondo. - Hexodius
Uno dei modi migliori per portare a termine i livelli è quello di scappare e continuare a sparare senza sosta. In questo modo non è poi così difficile completare l'avventura di Hexodius, soprattutto nel primo mondo.

Input, input... Troppi input

Hexodius è uno sparatutto 2D, un interessante progetto che tenta di riportare alla memoria dei giocatori più nostalgici titoli come Xevious o Geometry Wars. Il gioco è stato diviso in maniera molto semplice in due sezioni ben precise: le modalità Arcade e Storia. La prima è la classica sfida nella quale affrontare varie arene senza troppo impegno, mentre la modalità Storia porta il giocatore sull'astronave principale, in bilico in una mappa composta da esagoni, dove ogni esagono corrisponde a una missione. Sarà necessario sbloccare ogni missione per poter rendere accessibili gli esagoni successivi e, sebbene non ci sia nessuna intenzione strategica, è importante affrontare tutti gli stage per ottenere crediti da usare nei negozi per acquistare item e potenziamenti. Ogni esagono/missione ha funzioni diverse, di cui è possibile usufruire al termine del livello, ad esempio il Checkpoint per salvare la partita e così via.
Non mancano attività collaterali che è possibile svolgere per avere dei bonus, come trovare uno scanner che permetta di capire quali sono i livelli chiave della mappa per sbloccare più esagoni. Ma la base del gameplay resta comunque quella delle missioni: sconfiggere i nemici, resistere a ondate infinite, distruggere generatori, proteggere robot. Si tratta di attività interessanti, che alla lunga possono però diventare piuttosto ripetitive. Alla fine di ogni mappa, ovvero di ogni sistema di esagoni, è il momento dell'immancabile boss, un piccolo scoglio per archiviare il nostro gioco dell'oca e passare al livello successivo. Il sistema di base non è così complesso e potrebbe anche risultare vincente, ma il problema vero e proprio è che i programmatori hanno tirato in ballo un numero non ben precisato di citazioni e tentativi di emulazione, ondeggiando troppo spesso tra passato e presente. Non si riesce, insomma, a capire fino in fondo quale sia l'anima del titolo: ci troviamo infatti davanti a numerose ondate di nemici, come nei titoli più famosi del passato, ma anche davanti a un gioco che ci permette di personalizzare l'astronave in maniera molto precisa.
Un elemento caratteristico del titolo sono non solo i nemici, ma anche le loro spietate armi di distruzione con le quali cercheranno di farci saltare in aria. - Hexodius
Un elemento caratteristico del titolo sono non solo i nemici, ma anche le loro spietate armi di distruzione con le quali cercheranno di farci saltare in aria.

Mission Accomplished

Passiamo ora ad analizzare gli obiettivi principali delle varie missioni e le loro peculiarità. A parte le missioni bonus a cui abbiamo accennato poco fa, tutte gli esagoni standard ci conducono in un'arena rettangolare in cui affrontare nemici e sfide di vario tipo. In ogni mappa ci sono elementi variabili, tra bocchettoni capaci di sputare ondate di nemici, terminali che robot alleati devono hackare, etc. Quello che salva Hexodius dalla ripetitività delle missioni è un elemento che ricorda, senza troppi giri di parole, Super Mario: ogni mondo è associato a un elemento, il ché significa che le missioni dei vari “mondi” sono caratterizzate da elementi di base che contraddistinguono tutti i livelli di quel settore. In uno stage particolare dedicato al fuoco, i nemici sono sputati da pozzi incandescenti e lasciano alle loro spalle scie infuocate. Tutto questo contribuisce a spezzare la monotonia e la ripetitività in cui un titolo come Hexodius può incorrere, soprattutto partendo da una base di semplicità come questa.
Da qui è facile capire come i nemici, veri e propri protagonisti delle varie missioni, rappresentino un ulteriore elemento distintivo non solo in virtù della loro varietà – è possibile incontrare semplici dischi volanti, ma anche vermoni o strani veicoli indistruttibili e con un solo punto debole, in genere la testa o la coda – ma anche sulla base delle strane e varie armi di cui dispongono. Le armi sono un altro elemento caratteristico del gioco, punto nevralgico del divertimento offerto da Hexodius: sono numerose e di vario tipo, tra cui le più divertenti, come lanciafiamme o lanciarazzi, e le più tecniche, come onde elettromagnetiche o torrette a tempo in stile Call of Duty. In questo senso è importantissimo raccogliere tutto ciò che i nemici sconfitti lasciano a terra. Nella maggior parte dei casi, infatti, è possibile raccogliere bottiglie verdastre che nel livello successivo risulteranno moneta utile per sbloccare armi extra molto divertenti ed efficaci.
Nonostante l'estetica degli elementi dei livelli cambi nei vari mondi, questo non porta grandi differenze in termini di gameplay. - Hexodius
Nonostante l'estetica degli elementi dei livelli cambi nei vari mondi, questo non porta grandi differenze in termini di gameplay.

TRA VINTAGE E FERRIVECCHI

La linea tra il vintage e il ferrivecchi è sottile e irregolare. Non è facile destreggiarsi in un mercato in cui il vintage rappresenta ormai una fetta di mercato quasi pari al mainstream. Eppure ci provano in molti, non ultimi i tre sviluppatori francesi di Brain Slap. Ma Hexodius è più un minigioco che un titolo vero e proprio, questo non solo a causa di un ripetitività che, seppure con grande impegno, non viene evitata del tutto, ma anche per una semplicità che lascia un po' atterriti.
La difficoltà del gioco è molto bassa, soprattutto nel primo mondo, e molto spesso superare le missioni è davvero una passeggiata di salute. A livello artistico non c'è nulla di retro, o quanto meno nulla che possa suscitare l'attenzione di giocatori che siano appassionati dei titoli che Brain Slap cerca di richiamare alla memoria. Anche il sonoro, affatto curato, è costellato da musiche anonime e decisamente poco ispirate. Come spesso accade, quando si cerca di saltare sul carro dei vincitori emulando troppi elementi di valore, si finisce con lo scivolare e rompersi i denti.

WWE 2K14

La storia del wrestling secondo Yuke's

Con una nuova campagna dedicata a WrestleMania, torna il wrestling digitale WWE.

di Claudio Magistrelli, pubblicato il
Ridurre il wrestling a due omaccioni nerboruti intenti a menarsi all'interno di un ring sarebbe limitativo. Osservare due colossi in mutante che si scambiano pugni e mosse acrobatiche secondo un copione stabilito di per sé può essere divertente per qualche minuto, ma per convincere milioni di spettatori a esaltarsi davanti al televisore tutte le sere per decine di anni ci vuole ben altro.
Un contesto, innanzitutto, in cui immergere i due lottatori, munirli di un passato e dare un senso alla loro rivalità, trasformando due estranei che si menano per motivi casuali, in due simboli che si scontrano per una supremazia di un'idea molto più importante della mera vittoria tra le corde del quadrato. La capacità del wrestling di sopravvivere e mutare nel tempo, passando dalle fiere di paese alle arene stracolme, è in sostanza saldamente legata alla sua abilità di raccontare storie, alla cui bontà è legato il sempre altalenante successo.
Il modello di The Rock, riprodotto anche sulla cover del gioco, è tra quelli meglio realizzati. Alcune delle incarnazioni di Hogan invece a tratti spaventano. - WWE 2K14
Il modello di The Rock, riprodotto anche sulla cover del gioco, è tra quelli meglio realizzati. Alcune delle incarnazioni di Hogan invece a tratti spaventano.

LA STORIA AL CENTRO DEL RING

La centralità e l'importanza dello storytelling per la diffusione della disciplina sono ovviamente ben noti sia alla WWE, la principale federazione mondiale di wrestling, che a Yuke's, responsabile da un decennio delle trasposizioni videoludiche delle dicotomiche rivalità che quasi tutte le sere vanno in scena sui ring della World Wrestling Entertainment. Dopo un decennio in cui la capacità narrativa del titolo era limitata a una campagna che prevedeva una rincorsa al titolo di campione del mondo sostanzialmente identica a prescindere dal lottatore selezionato, una prima svolta in questa verso una nuova narrazione si è avuta nell'edizione passata, con l'abbandono di quella formula ormai stantia in favore di una ricostruzione storica di un periodo particolarmente florido per la WWE, la cosidetta Attitude Era.
Questo approccio largamente apprezzato ritorna oggi nel nuovo WWE 2K14, il primo realizzato sotto l'ala produttiva di 2K in seguito al fallimento di THQ, sfruttando il trentennale di Wrestlemania per ripercorrerne le tappe fondamentali.
Nei match storici un filtro simula la grana sull'immagine, mentre le grafiche usate sono esattamente quelle dell'epoca. peccato per gli spettatori vestiti secondo un look decisamente moderno. - WWE 2K14
Nei match storici un filtro simula la grana sull'immagine, mentre le grafiche usate sono esattamente quelle dell'epoca. peccato per gli spettatori vestiti secondo un look decisamente moderno.

IL WRESTLING VIDEOLUDICO È PREDETERMINATO?

Per chi non lo sapesse, WrestleMania è lo show più importante della stagione “sportiva” della WWE, il momento della resa dei conti dove le rivalità più sentite e sanguinarie trovano la loro epica conclusione. Yuke's ha selezionato tutti i match storicamente match più significativi che hanno avuto luogo in questa cornice sfidando il giocatore a riprodurli fedelmente in un'esperienza che trascende i meri confini della riproduzione sfociando nel meta-refenziale.
A ben pensarci, per loro natura i videogiochi di wrestling non possono che essere irrealistici, poiché affidano all'abilità del giocatore le sorti di una contesa il cui risultato dovrebbe essere predeterminato in partenza. La campagna di WWE 2K14 è invece puro meta-wrestling videoludico: il risultato è fissato e ineluttabile, pena fallimento e ripetizione. Ultimate Warrior ha battuto Hulk Hogan e la storia deve ripetersi seguendo esattamente gli stessi passi, così è scritto in un copione inciso nella roccia che non si può rinnegare, ma solo rimettere in scena. L'abilità richiesta al giocatore è quella di ripetere nel giusto istante la mossa necessaria allo sviluppo del racconto, anche se spesso per non semplificare eccessivamente le cose alcune richieste rimangono segretate e debbono essere rivelate eseguendo un'azione specifica, come ad esempio un tentativo di schienamento, che deve tuttavia essere dedotta in autonomia.
Forse il singolo istante più noto nella storia di WrestleMania. - WWE 2K14
Forse il singolo istante più noto nella storia di WrestleMania.

UN ULTIMO SFORZO

La modalità 30 Years of Wrestlemania è lo specchio dell'esperienza maturata sul campo da Yuke's, e al contempo la prova che la serie necessita un deciso cambio di rotta per proseguire su questi livelli. Questa modalità che celebra la spettacolare imprevedibilità di una disciplina che fa paradossalmente della predeterminazione del risultato il suo perno, riesce a essere anche un testo enciclopedico sulla disciplina, attraverso le schede che contestualizzano – appunto! – ciascuno dei match di cui si compone, e un pregevole tutorial mimetizzato che sfrutta la semplicità degli incontri più datati per introdurre il giocatore ai comandi più complessi solo nell'esatto momento in cui ciò si rende necessario.
Non si può sopire tuttavia una ricorrente sensazione di déjà-vù che si manifesta anche di fronte alle azioni più spettacolari riprodotte attraverso il ricorso a cut-scene che sfruttano il motore del gioco o sequenze QTE, in realtà parzialmente dovuto alla natura seriale e ripetitiva tipica delle soap opera adottata dal prodotto WWE che priva lo storymode del fattore novità. In aggiunta i modelli dei lottatori dimostrano i raggiunti limiti del motore di gioco con la loro pelle posticcia e quelle espressioni stralunate, grottesche e a tratti mostruose che interrompono inesorabilmente il senso di meraviglia promesso dalla ricostruzione storica. Rivivere tutta d'un fiato la storia di WrestleMania fatta di colpi di scena e mosse apparentemente impossibili resta un'esperienza più che piacevole, anche per chi quella storia l'ha già vissuta in video, ma al termine si respira aria di fine di un'epoca, inesorabile con la next-gen alle porte le la necessità di rivedere lo strumento narrativo per tornare a sorprendere.
Quando parliamo di espressioni innaturali e grottesche ci riferiamo... beh, a questo. - WWE 2K14
Quando parliamo di espressioni innaturali e grottesche ci riferiamo... beh, a questo.
La campagna tuttavia rappresenta solo un piccolo spicchio dell'immenso potenziale racchiuso del DVD di WWE 2k14. La celebrazione di WrestleMania prosegue con la modalità The Streak in cui si è chiamati a indossare le tetre vesti dell'Undertaker e sbarazzarsi di quanti più avversari possibili, difendendo la propria imbattibilità maturata nel corso di ventidue edizioni dello show, oppure viceversa provare a essere il primo sfidante a uscire vincitore nel confronto diretto con il lottatore proveniente dalla Dead Valley nella cornice di Wrestlemania. Al di là della soddisfazione personale, la ricompensa per queste fatiche è un punteggio che tiene conto di diversi fattori, tra cui la varietà di mosse e il livello di drama generato, da sfoggiare in una leaderboard online.

UN UNIVERSO MALLEABILE

Dove WWE 2K14 nasconde però gli strumenti per rendere il gioco virtualmente infinito è la modalità WWE Universe, incrocio tra gestionale e simulativo ulteriormente ampliato nelle possibilità rispetto al passato, in cui è possibile prendere in mano le redini dei diversi show della federazione e occuparsi di ogni più piccolo dettaglio dall'allestimento delle arene al programma degli incontri, dalle rivalità tra gli atleti alle difese dei titoli. Immaginate di essere Vince McMahon, proprietario della WWE, e di avere carta bianca su tutto quello che riguarda la vostra compagnia: se ciascun appassionato di calcio si ritiene migliore del selezionatore della nazionale, ogni fan di wrestling pensa di sapere gestire gli show meglio degli scrittori pagati per farlo, e la modalità WWE Universe consente di dimostrarlo.
Immaginate questo livello di profondità nella modifica e applicatelo a ogni dettaglio, colore dei bordi delle cinture inclusi. - WWE 2K14
Immaginate questo livello di profondità nella modifica e applicatelo a ogni dettaglio, colore dei bordi delle cinture inclusi.
Non bastano doti manageriali però; anche se è possibile simulare il risultato di ogni incontro la vera sfida impone di scendere sul campo e sporcarsi le mani impersonando una delle numerose montagne di muscoli al proprio servizio, oppure una creatura di propria invenzione ottenuta smanacciando nello spaventoso editor che consente migliaia di combinazioni, tra cui ovviamente si nascondono anche i pochi grandi wrestler sfuggiti al roster più ampio che questa serie ricordi.
Una volta sul ring arriva infine il momento di mettere in pratica quanto imparato finora. Il sistema di combattimento – come ogni altro aspetto del gioco, in buona sostanza – è diretta evoluzione di quello dell'anno passato, rifinito nel fulcro, ovvero il sistema di contromosse ora meno randomico e più legato alle abilità dei wrestler in campo e al tipo di mossa che si deve controbattere, nonché impreziosito da un lavoro di rifinitura delle animazioni che rende la transizione tra le varie fasi dell'incontro decisamente più fluida e credibile. Sempre che uno dei wresler non venga preso da un improvviso attacco di labirintite e si ritrovi di colpo impossibilitato a rivolgersi verso il proprio avversario: uno dei piccoli, ma fastidiosi difetti che la serie si porta appresso ormai da tempo e un altro di quei tasselli che spingono a sperare di trovarsi di fronte al capitolo conclusiva di un'epoca.

sabato 12 ottobre 2013

Rockstar regala 500mila GTA$ ai giocatori di GTA Online

 











Rockstar depositerà mezzo milioni di GTA$ nei conti di tutti coloro che avranno giocato a GTA Online nel mese di ottobre.

L'inizativa serve per farsi perdonare tutti i problemi che ci sono stati dal lancio della modalità multiplayer a oggi (invero, finalmente in via di soluzione) e accadrà in due fasi, per non sbilanciare eccessivamente l'economia del gioco. Ergo, a un certo punto della nostra ersistenza ci troveremo con 250mila bigliettoni in tasca, in attesa dei rimanenti qualche tempo dopo.

Come si suol dire... scuse pagate, scuse accettate.

Le edizioni speciali di Dark Souls II saranno disponibili solo via pre-order

 












Pensavate di passare in negozio il 14 marzo e raccattare impunemente una Collector's Edition o una Black Armour Edition di Dark Souls II? Sbagliato.

Namco Bandai ha fatto sapere che entrambe le versioni (di cui vi ha parlato tmb qui, qualche settimana fa) potranno essere acquistate solo attraverso pre-order, e che quindi saranno distribuite dal publisher ai negozi nel numero esatto di preordini registrati. Ergo, se siete dubbiosi in merito vi conviene decidere in fretta, perché a scaffale non le troverete mai. Bwahahahahaha!